Eleganza, sobrietà, colore
Come poter amalgamare questi tre elementi in un progetto è un’impresa ambiziosa , ma se riesce, il risultato è la creazione di ambienti dalla qualità di vita molto alta.
Quando si decide di affrontare il colore in una progetto, il legame tra progettista e committente diventa quasi una sorta di connessione, comprensione di bisogni che vanno oltre il dichiarato, ma che fuoriescono dalla condivisione di stati d’animo, esperienze vissute e aspettative.
La storia ci insegna come i grandi progetti , intesi in termini di qualità, sono fortemente legati alla natura e, sempre, da essa traggono spunto…E che cos’è la natura se non colore?! Il colore non ha senso di esistere senza la luce e quando questi due ingredienti, così puri e definiti, lavorano insieme, quando diventeremo consapevoli che questi due ingredienti, così puri danno vita a esperienze sensoriali in grado di farci stare bene o di farci stare male. L’attento compito del progettista, in questi anni, è proprio quello di individuare nuance e toni corretti affinché si crei qualità di vita.
Tutto nasce dall’ascolto dei bisogni espressi (e latenti) di chi sceglie di lavorare con il colore, per poi arrivare a costruire insieme un progetto sartoriale.
Gli stereotipi sul colore, fin ora letti e raccontati, possono essere obiettivamente bypassati quando parliamo di emozioni e sensazioni.
Attraverso tecniche, ricerche, ascolto e un test di associazione certificato, possiamo scoprire il vero significato dei colori, legati alla persona, è dato semplicemente dal vissuto e dalle memorie che essa possiede. Il mondo del colore è in piena evoluzione e, se può far paura questa incertezza di interpretazione, possiamo anche confermare che con i colori si può creare davvero benessere.
Basta saperli riscoprire nel modo corretto e con gli strumenti giusti. Che cosa contiene questo aggettivo nel suo valore intrinseco?
Un progetto può definirsi elegante quando le sue linee sono pulite , rigorose alle volte anche simmetriche. Materiali naturali, come il legno e la pietra che portano ispirazione dalla natura, danno la possibilità di creare nuances, morbidezza delle forme e raffinatezza che fanno prendere importanza all' intero lavoro. Elementi che rivelano semplicità e la cura del dettaglio conducono lo studio di uno spazio alla creazione di luoghi sartoriali in cui benessere e armonia la fanno da padroni. Il VERDE, colore secondario, nella ruota dei colori, insieme ad arancione e viola nasce dall unione del blu e del giallo. Colore, nella storia, follemente amato dal popolo egizio, simbolo di armonia e pace , a livello inconscio scatena reazioni ormonali parificate a quelle di un paesaggio naturale di alberi e piante. Anche se storicamente veniva prodotto dalla sovrapposizione di RAME e Arsenico, elemento altamente tossico, era una nuance molto amata nella Francia imperiale.
Ma perché proprio il VERDE? Perché è il più facile da legare alla natura e di conseguenza, quello che spiega meglio le reazioni inconsce al colore. In tutte le sue sfaccettature (verde trifoglio, verde pino, verde smeraldo, foresta, olivastro, lime, felce …e così via) è uno dei colori più utilizzati nelle zone cucina perché si dice venga associato a un senso di fame meditativo. Insieme al rosso è un colore che stimola l’appetito, ma ricorda anche la fragranza di ortaggi freschi e genuini. Eccellente colore da vivere di giorno ma che non è particolarmente affine verso l’imbrunire.
Indicatore di fiducia è anche un colore calmante, quindi ben sfruttato nelle stanze per ipnositerapia, nei luoghi ZEN o per la meditazione. Lavorato su superfici naturali, come il legno spazzolato o intarsiato, prende nuova vita e crea superfici sensoriali che trasmettono sensazioni ed emozioni non solo alla vista ma anche al tatto.